Il figlio di Ramses (3). Il ladro di anime by Christian Jacq

autore:Christian Jacq [Jacq, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788867023271
Google: Tb-_CwAAQBAJ
editore: Tre60
pubblicato: 2016-05-17T22:00:00+00:00

La raccolta e la conservazione dei cereali nei granai

sottoposti a controlli minuziosi era un’attività essenziale.

Capitolo 19

Il piccione viaggiatore si posò sulla terrazza di Keku, il mago nero gli carezzò la testa e sciolse il filo che gli legava un minuscolo papiro a una zampa. Lo srotolò, prese conoscenza del suo contenuto e redasse una breve risposta. Dopo essersi nutrito, l’uccello lo avrebbe portato a Kalash.

Eccellenti notizie! La vasta operazione militare organizzata dal generale Ramesse si era risolta in un fallimento umiliante; nonostante l’aiuto dei poliziotti di Sobek, solo dei pesci piccoli erano finiti nella loro rete. L’organizzazione siriana restava intatta, Kalash sarebbe presto rientrato a Menfi per svilupparla e rafforzare il controllo del porto.

Erano solo agli inizi, e quell’esercito dell’ombra, ancora allo stato embrionale, si sarebbe sviluppato a poco a poco. Al momento opportuno, Keku avrebbe corrotto alti funzionari e ufficiali capaci di inquadrare i conquistatori.

Altra informazione: sua figlia Sekhet era infine ricomparsa, scegliendosi un rifugio eccellente: il tempio della dea leonessa, uno dei gioielli di Menfi. Risiedeva tra le permanenti, quasi tutte molto anziane, e curava le malate che la Superiora mandava in ambulatorio.

Sekhet non agiva alla leggera. Conoscendo i poteri di suo padre, sapeva che non avrebbe tardato a scoprire il suo rifugio.

Quindi lo stava sfidando.

Legata a lui per sempre, gli indicava la sua presenza; rifiutando la paura, si sentiva pronta a combatterlo usando le sue numerose doti.

Keku apprezzava quell’atteggiamento: sua figlia si batteva, affermava la sua personalità e metteva alla prova le sue capacità in quanto discepola della dea leonessa. Il mago non ne era certo stupito.

«Tornerai da me o morirai» sussurrò. «E ti sottoporrò alla prova che tu stessa desideri. Non deludermi, figlia mia adorata.»

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